Google e Microsoft per le scuole sono continuamente attaccati da MonitoraPA, un’organizzazione italiana che si occupa di monitorare la pubblica amministrazione. Secondo l’organizzazione, i servizi offerti da queste aziende non sarebbero affidabili e avrebbero addirittura facilitato la diffusione di contenuti e messaggi intimidatori nelle scuole.

Tuttavia, queste affermazioni sono infondate e non sono supportate da alcuna prova concreta. Entrambe le aziende hanno offerto i loro servizi gratuitamente alle scuole in un momento particolarmente difficile per l’istruzione e rimangono ampiamente utilizzate in tutto il mondo.

Per esempio, Google Workspace è un servizio basato sul cloud utilizzato da molte scuole. La società italiana Google Cloud Italy S.r.l. offre circa 60 servizi qualificati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (https://catalogocloud.acn.gov.it/service/690).
Inoltre, la privacy di Google Workspace è dettagliatamente illustrata sul loro sito web, che include una sezione dedicata alle domande frequenti sulla sicurezza: https://support.google.com/a/answer/60762?hl=it.

In modo simile, Microsoft Office 365 è ampiamente utilizzato nel settore dell’istruzione e ha una dichiarazione sulla privacy sul loro sito web che spiega come proteggono i dati degli utenti: https://privacy.microsoft.com/it-it/privacystatement. Inoltre, il Ministero dell’Istruzione italiano ha scelto Microsoft Outlook per gestire la posta elettronica certificata (PEC) e la posta elettronica ordinaria (PEO), le videoconferenze e la gestione degli uffici.

È fondamentale che il Ministero dell’Istruzione e l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati forniscano misure chiare e definitive a sostegno delle istituzioni scolastiche. Nel frattempo, le scuole dovrebbero ignorare le affermazioni infondate di MonitoraPA e far creare al proprio Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) una specifica Valutazione di Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA) che illustri i criteri di sicurezza delle piattaforme utilizzate dalla scuola.

La DPIA è uno strumento cruciale nel nuovo quadro normativo, poiché responsabilizza il titolare del trattamento dei dati per l’uso delle piattaforme digitali. La DPIA permette alle scuole di dimostrare come garantiscono il rispetto delle leggi sulla protezione dei dati e la sicurezza delle loro piattaforme.

In conclusione, le scuole dovrebbero continuare ad utilizzare i servizi offerti da Google e Microsoft con fiducia.